Il presidente egiziano, Abdel Fatah al-Sisi, ha concesso la grazia a Patrick Zaki. La decisione è stata presa dopo la condanna a 3 anni di carcere dello studente egiziano, iscritto all'Università di Bologna (dove si è laureato con 110 e lode lo scorso 5 luglio). La sentenza della corte speciale, che aveva condannato l'attivista per “diffusione di notizie false” per alcuni articoli scritti sui social, non era appellabile e ieri Zaki era stato arrestato immediatamente nell'aula del tribunale. Dei 3 anni, avrebbe dovuto scontare ancora 14 mesi. Dopo la condanna, erano stati diversi gli appelli per la concessione della grazia, sia da parte del governo italiano che di quello degli Stati Uniti.
Al-Sisi ha concesso la grazia anche a Mohamed al-Baqer, l'avvocato di Alaa Abdel Fattah, probabilmente il più noto prigioniero politico egiziano.
Tra i primi a commentare la notizia per esprimere gioia e soddisfazione è stato il sindaco di Bologna, Matteo Lepoere, che ha detto di voler abbracciare presto e riavere in città Zaki. Soddisfatta anche la filiale itlaiana di Amnesty International, il cui portavoce, Riccardo Noury, ha detto "se ieri era un giorno catastrofico oggi è un giorno di felicità. E' importante che Patrick torni a essere libero. Auspichiamo, se questo provvedimento non lo contempla, anche che sia abolito il divieto di viaggio". A stretto giro di posta dal Senato è arrivata anche la soddisfazione della politica. Il senatore del Partito Democratico Filippo Sensi ha interrotto i lavori dell'Aula per comunicare la notizia ed esprimere la gioia di tutto l'emiciclo sotto forma di un lungo applauso. L'ex ministro degli Esteri e senatore di Fratelli d'Italia, Giulio Terzi, ha espresso grande soddisfazione a nome del partito, intestando al governo il risultato ottenuto.
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