In attesa dell’allentamento delle misure restrittive e della ripresa economica, il mondo assiste impotente alla crisi petrolifera che a detta di molti esperti porterà cambiamenti duraturi. La domanda di petrolio è crollata e con essa il prezzo dell'oro nero, poco più di 23 dollari a barile, ormai inferiore ai costi di trasporto. Meno consumi e meno inquinamento, forse ridurranno la crisi climatica ma non è un fattore da dare per scontato. Verosimilmente l'atmosfera ne gioverà per un breve periodo. Alla ripresa dell'economia, con il prezzo dei carburanti fossili, a livelli bassissimi, potremo assistere a una battuta d'arresto delle energie verdi, ossia alla tanto acclamata e indispensabile transizione verso le energie rinnovabili, come la luce solare e il vento per la produzione di energia elettrica e di riflesso la mobilità sostenibile. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra dipenderà anche da altri fattori e non ultimo dal comportamento dei consumatori. Al momento la crisi del settore petrolifero, ogni giorno fa si che miliardi di dollari di guadagni vanno in fumo. Il nuovo coronavirus impedisce alle persone di uscire da casa, o per lo meno ne limita gli spostamenti, i trasporti sono ridotti al lumicino, gli aerei restano fermi sulle piste, mentre le strutture di stoccaggio sono piene. Intanto, con il taglio delle vendite e la chiusura dei pozzi di petrolio, sono state cancellate decine di migliaia di posti di lavoro. Tutto questo potrebbe cambiare definitivamente l’industria dell’energia e la sua geopolitica, il condizionale è d'obbligo. Per garantire che dopo la pandemia, la ripresa economica sia sostenibile serviranno interventi mirati da parte degli stati che stanno stanziando enormi quantità di denaro per sostenere un’economia globale messa in ginocchio. Tuttavia, considerando che l’obiettivo dell'emissione di tante risorse è sostenere e rilanciare le economie, i governi metteranno da parte l'idea di un futuro a basse emissioni. Comunque vada a finire, l’industria petrolifera non sarà più la stessa dopo il colpo assestato dalla pandemia.
Corrado Cimador