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Al momento non risultano vittime tra gli stranieri del devastante tsunami che si è abbattuto sulle spiagge attorno allo stretto della Sonda, che separa le isole di Giava e Sumatra, in Indonesia.
L'Unità di crisi della Farnesina e l'ambasciata d'Italia a Giacarta comunque "sono attive per prestare ogni assistenza necessaria ai connazionali sul posto".
La massa d'acqua ha distrutto decine di edifici e danneggiato gravemente una decina di hotel. Tra le vittime anche alcune persone che stavano assistendo ad un concerto.
Le autorità indonesiane hanno immediatamente diramato una allerta invitando gli abitanti dell'area colpita a "stare lontani dalle spiagge". Il capo dell'agenzia meteorologica ha inoltre avvisato che c'è la possibilità che si verifichi un altro tsunami poiché questo primo evento "è stato provocato da un'eruzione del vulcano Anak-Krakatau", e dall'alta marea ed ha poi spiegato che le probabilità di un secondo tsunami, in caso di terremoto, sono molto basse, ma trattandosi di un'eruzione bisogna continuare a monitorare la situazione.
L'Alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, si è rivolta all'Indonesia con un messaggio: "I nostri pensieri sono con le vittime, tutte le persone colpite e i soccorritori che stanno lavorando per salvare vite e aiutare chi ha bisogno", ha dichiarato. "L'Ue è pronta ad offrire qualsiasi assistenza richiesta e stiamo monitorando da vicino la situazione", ha specificato Mogherini.
L'Indonesia fu già duramente colpita dallo tsunami del 26 dicembre 2004, causato da un terremoto di magnitudo 9.1 nell'Oceano Indiano. Si stima che le vittime, in tutto il sudest asiatico furono tra 250mila e 270mila, ma un bilancio definitivo non fu mai fornito per l'altissimo numero di dispersi, circa 50 mila. Nella sola Indonesia furono oltre 130 mila morti accertati e 170 mila stimati.

Foto: Reuters