Le forze armate israeliane hanno fatto sapere che i primi 20 razzi sono stati lanciati verso Israele attorno le 5 del mattino, un'ora dopo sono stati lanciati altri 85 missili. Numerose le persone che hanno dovuto cercare riparo nei rifugi. Nei pressi della città settentrionale di Haifa sono state colpite due case ed è scoppiato un incendio; in fiamme anche alcune automobili. Gravi danni anche a Beit Shearim, nella valle di Jezreel.
Hezbollah ha riferito che gli attacchi sono una risposta alle esplosioni degli apparecchi di comunicazione, che nel corso della settimana hanno causato decine di vittime. I bersagli dei lanci, secondo il movimento sciita libanese, sono stati dei complessi industriali militari di Israele. Per la prima volta è stata colpita anche la base di Ramat David, vicino a Haifa. Nel nord di Israele le scuole oggi sono rimaste chiuse, limitati anche gli assembramenti.
In mattinata le forze armate israeliane hanno effettuato nuovi attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano. In tutto, da ieri, sono stati colpiti circa 400 obiettivi nel Paese.
L'esercito di Tel Aviv ha segnalato anche raid aerei dall'est. Nella notte diversi droni provenienti dall'Iraq si stavano avvicinando al Paese, tutti sono stati intercettati. Gli attacchi con droni sono stati rivendicati dalla coalizione che riunisce una serie di gruppi filoiraniani. Si tratta di un'operazione condotta "a sostegno del popolo di Gaza", hanno affermato
Inoltre, le forze armate israeliane hanno fatto irruzione nella sede di Ramallah del canale televisivo qatariota Al Jazeera. Emesso un ordine di chiusura per 45 giorni. L'irruzione dell'esercito di Israele è stata trasmessa in diretta. Tutte le trasmissioni sono state interrotte, sequestrati documenti e attrezzature. L'emittente televisiva ha riferito che i militari non hanno fornito ragioni della chiusura della sede, l'esercito israeliano ha però già in passato più volte accusato i giornalisti di Al Jazeera di essere "agenti terroristi" legati ad Hamas o alla Jihad islamica. Il 12 settembre scorso, inoltre, l'esecutivo di Tel Aviv aveva annunciato la revoca dei permessi ai giornalisti per svolgere la loro attività.
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