Foto: Reuters
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L'esercito israeliano ha annunciato che sta attivando le truppe di riserva nel nord del Paese in risposta alle crescenti tensioni con il gruppo paramilitare. Lo Stato ebraico, come dichiarato giorni fa, sta pianificando azioni sempre più dure e pesanti al fine di salvaguardare i propri confini e garantire il ritorno dei residenti nelle loro abitazioni nel Nord. L’IDF ha riferito di aver richiamato “due brigate di riserva per missioni operative nell'arena settentrionale poiché questo permetterà di continuare a combattere contro l’organizzazione terroristica." Inoltre, il capo di Stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi ha dato ordine ai militari di prepararsi a un’eventuale avanzata via terra in Libano: “non ci fermeremo e faremo del male ovunque” ha dichiarato Halevi. Hezbollah dopo il pesante attacco subito che ha provocato molti morti e innumerevoli feriti ha colpito a sua volta il Nord del Paese con circa 40 razzi che successivamente sono stati intercettati. La guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, è intervenuto sugli ultimi avvenimenti accusando pesantemente Israele. Secondo lui, nonostante l’uccisione di alcuni rappresentanti di Hezbollah, Tel Aviv non riesce a mettere in ginocchio il movimento sciita. "La forza organizzativa e umana di Hezbollah è molto più grande di questa. La loro autorità, capacità e potere sono molto più grandi", ha dichiarato in un incontro con alcuni veterani. A esprimere solidarietà anche il Ministro degli esteri iraniano Abbas Argachi che ha parlato delle immense e selezionate capacità del gruppo, affermando che quest’ultimo e più che capace di distruggere le basi e le colonie israeliane. Nel frattempo, continuano gli appelli del mondo politico internazionale che invita tutte le parti alla moderazione e a perseguire una soluzione diplomatica. Le ambasciate intanto invitano i propri cittadini a lasciare immediatamente le zone a rischio in via precauzionale.