L'aereo, un Boeing 737 della Ukrainian International Airlines, è precipitato nella periferia della capitale iraniana durante il decollo. Solo poche ore prima l'Iran aveva lanciato una serie di missili contro le truppe americane ospitate presso due basi militari in Iraq. Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha affermato che l'incidente è dovuto non solo ad un errore umano, ma anche allo "spirito avventuristico degli Stati Uniti". Queste le conclusioni delle indagini interne delle forze armate. "Un giorno triste", ha detto ancora Zarif, scusandosi per quanto accaduto e esprimendo il proprio cordoglio agli iraniani, alle famiglie di tutte le vittime ed agli altri Paesi coinvolti.
Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha definito l'abbattimento dell'aereo una "grande tragedia ed un errore imperdonabile". L'Iran "è profondamente dispiaciuto", ha dichiarato ancora Rouhani. "I miei pensieri e le mie preghiere vanno alle famiglie delle vittime. Offro le mie più sincere condoglianze", ha aggiunto, precisando poi che le indagini continueranno. I responsabili saranno giudicati da un tribunale militare.
Per diversi giorni Teheran aveva negato che fosse stato un missile ad abbattere il velivolo, Stati Uniti e Canada però non hanno mai accettato questa tesi ed hanno subito mosso accuse contro l'Iran. Secondo le prime dichiarazioni, l'aereo ucraino si sarebbe avvicinato troppo ad un sito militare delle Guardie della Rivoluzione.
Intanto il bilancio delle vittime canadesi nell'incidente aereo in Iran è stato rivisto da 63 a 57. Lo ha comunicato il Ministero degli Esteri di Ottawa, precisando che la situazione "è ancora molto fluida".
E. P.