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Secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri, la Slovenia ha anche formalmente motivato la decisione del voto sul Global Compact, l'accordo Onu per una migrazione "disciplinata, sicura, regolare e responsabile", sottolineando la natura legalmente non vincolante dell'intesa e la sovranità dei singoli Stati nonché il loro diritto di decidere autonomamente riguardo la politica nazionale di immigrazione. Ha inoltre evidenziato la distinzione tra migranti legali e illegali, l'obbligo dei Paesi di accogliere nuovamente i propri cittadini e l'importanza di capire le cause delle migrazioni.

L'intesa, a livello internazionale, comprende 23 obiettivi per una migliore gestione delle migrazioni, nell'interesse degli Stati, dei migranti e delle comunità che li ospitano.

I Paesi che hanno deciso di non aderire all'accordo, ritengono che questo non distingua nettamente tra migranti legali e illegali e si intrometta nella sovranità degli Stati riguardo la politica di immigrazione. L'amministrazione Trump ha affermato che l'approccio globale sulle migrazioni non è compatibile con la sovranità statunitense, Washington non ha quindi neanche preso parte ai negoziati sul Global Compact.