Le truppe governative siriane sono entrate a Kobane, la città chiave controllata dai curdi. L'operazione rientra nell'intesa, raggiunta qualche giorno fa tra le milizie curde e Damasco per ottenere protezione di fronte all'offensiva turca nella Siria nord-orientale. Assieme a quelle siriane, nelle città sotto il controllo dei curdi, stanno prendendo posizione anche le truppe russe, alleate di Bashar al-Assad.
Il leader delle Forze democratiche siriane, SDF, ha intanto annunciato il congelamento delle loro operazioni di contrasto allo Stato islamico. Dopo il ritiro delle truppe americane dal nord-est della Siria, l'SDF si trova sotto attacco dell'esercito turco. Le forze democratiche siriane d'ora in poi effettueranno soltanto operazioni di difesa.
Preoccupato il Consiglio di Sicurezza Onu: i combattenti dell'Isis ora hanno la possibilità di scappare e potrebbero disperdersi nella regione, dove anche la situazione umanitaria è nettamente peggiorata. Lo si legge in una dichiarazione congiunta di 15 Paesi, nella quale però non è stato fatto alcun appello alla sospensione dell'offensiva turca nel nord-est della Siria.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ed il presidente francese, Emmanuel Macron, ieri a Tolosa, hanno condannato l'operazione militare di Ankara. In una dichiarazione congiunta hanno ricordato alla Turchia i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale, compreso quello umanitario. I due leader hanno anche sottolineato che l'offensiva potrebbe minare la stabilità nella Siria nord-orientale.
E. P.