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Negli ultimi decenni il cambiamento climatico ha avuto un impatto sempre più devastante sul nostro pianeta, con eventi metereologici estremi che si verificano con maggiore frequenza e intensità. Il rapporto dell’organizzazione ambientalista GermanWatch ha evidenziato l’entità di questi fenomeni e i paesi maggiormente colpiti. Tra le nazioni più vulnerabili ci sono anche tre stati europei: Italia, Spagna e Grecia. Tra il 1993 e il 2022 si sono verificati quasi 9.400 eventi estremi nel mondo, con 800 mila vittime e danni per 4,2 trilioni di dollari. L'Italia si colloca al quinto posto per impatti subiti, con perdite economiche per 60 miliardi di dollari e oltre 38 mila vittime. Le ondate di calore sempre più frequenti hanno messo sotto pressione il sistema sanitario e provocato gravi problemi per le fasce più deboli della popolazione. L'aumento delle temperature ha inoltre influito negativamente sulla produttività agricola, con conseguenti danni economici e una maggiore insicurezza alimentare. Gli incendi boschivi, soprattutto nelle regioni meridionali, hanno distrutto ettari di foreste e habitat naturali. Mentre paesi come Cina, India e Filippine affrontano eventi estremi ricorrenti, nazioni come Dominica, Honduras e Myanmar subiscono fenomeni “estremamente distruttivi”. In particolare, le tempeste tropicali e i tifoni hanno devastato intere regioni, causando migliaia di vittime e lasciando milioni di persone senza accesso a beni essenziali. La crisi climatica sta colpendo in modo sproporzionato i paesi a basso reddito, dove le risorse per affrontare i disastri naturali sono limitate. Senza adeguati investimenti nella resilienza climatica e nella riduzione del rischio, queste nazioni continueranno a subire perdite ingenti e difficoltà nel riprendersi dagli eventi estremi.
B.Z.