Un'esplosione di potenza inimmaginabile, che secondo alcuni testimoni si sarebbe udita fino a Cipro, a distanza di 200 chilometri, ha devstato e seminato il terrore in tutta Beirut e nei sobborghi. Secondo un bilancio ancora provvisorio la deflagrazione ha provocato oltre 100 morti e 4.000 feriti. Tra questi, anche un militare italiano, il caporal maggiore Roberto Caldarulo, del battaglione Gestione Transiti di Bari. Il numero delle vittime potrebbe comunque aumentare, a giudicare anche dalle immagini diffuse dai social media e dalle televisioni che mostrano persone rimaste intrappolate sotto le macerie di edifici crollati. Inoltre il ministro della salute libanese Hamad Hasan consiglia a chiunque possa di andare via dalla capitale perché i materiali pericolosi sprigionatisi nell'aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali.
A provocare le esplosioni è stato un incendio in un deposito nel porto di Beirut dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave. Lo ha detto il presidente del Libano, Michel Aoun, dopo una riunione d'emergenza del Supremo consiglio della Difesa nel palazzo presidenziale di Baabda.
In alcune zone del centro di Beirut tutti gli edifici sono rimasti senza le vetrate; sulla parte costiera dell'autostrada che va verso nord e passa vicino al porto sono visibili automobili semidistrutte e la carreggiata e completamente coperta da detriti.
È "inaccettabile", ha scritto Aoun in un tweet, "che 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio fossero tenute immagazzinate in condizioni non sicure. Un'inchiesta è in corso per appurare cosa abbia provocato l'esplosione". Il premier libanese ha chiesto ai "Paesi amici" di aiutare il Libano. "Lancio un appello urgente a tutti i Paesi fratelli che amano il Libano a stare al suo fianco e ad aiutarci a guarire le nostre ferite profonde", ha detto il premier. "I responsabili della catastrofe ne pagheranno il prezzo", ha detto il primo ministro Hassan Diab in un discorso televisivo, senza tuttavia sbilanciarsi in alcuna ipotesi.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in una conferenza stampa, annunciando aiuti al Libano da parte della sua amministrazione, ha affermato che le esplosioni a Beirut "assomigliano a un terribile attentato", ed ha poi aggiunto che "dirigenti militari Usa pensano ad un attacco, ad una bomba di qualche tipo".
Intanto Israele ha precisato di non avere alcun legame con le esplosioni ed ha offerto aiuti umanitari al Libano: il portavoce dell'esercito sui social ha scritto in arabo: "Abbiamo grande esperienza su come affrontare queste situazioni. È il momento di mettere da parte le controversie".
Davide Fifaco