Negli ultimi giorni si sono registrati diversi problemi ad aerei della compagnia Boeing, in particolare sul modello 777. Uno di questi velivoli, ad esempio, è stato costretto a rientrare in aeroporto pochi minuti dopo il decollo a Denver, a causa di un guasto al motore che ha provocato l'esplosione della turbina destra dell'aereo. Un guasto che poteva avere delle conseguenze drammatiche e non solo per i 231 passeggeri e i 10 membri dell'equipaggio. Infatti, i detriti del motore sono finiti lungo le strade e anche all'interno di alcuni giardini. Fortunatamente non ci sono stati feriti. L'atterraggio di emergenza è poi avvenuto senza alcun problema.
Un altro aereo della compagnia, qualche giorno dopo, ha effettuato un atterraggio d'emergenza a Mosca ancora a causa di problemi al motore. Lo ha riferito la compagnia aerea Rossiya Air in un comunicato precisando si trattava di un aereo cargo in volo da Hong Kong a Madrid.
Già a seguito dell’incidente di Denver, la casa produttrice ha raccomandato la messa a terra di tutti i 128 velivoli equipaggiati con turboventole Pratt & Whitney, cioè una di quelle esplosa in volo, almeno finché le indagini sono in corso e non si capirà esattamente cosa sia effettivamente successo.
L'aereo della compagnia russa era equipaggiato con un modello diverso di propulsore, in questo caso della General Electric ed è stato rilevato un malfunzionamento del sensore di controllo del motore.
Anche le autorità giapponesi si sono fatte sentire su questa vicenda, imponendo alle loro compagnie aeree lo stop all'utilizzo dei Boeing 777 dotati delle unità Pratt e Whitney, visto che un Boeing 777 della Japan Airlines aveva avuto un guasto lo scorso 4 dicembre.
I guasti ai propulsori sono fortunatamente rari, ma gli aerei moderni sono progettati per poter volare con un solo motore.
Davide Fifaco