È la settimana della sessione annuale congiunta del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, per parlare dello stato di salute dell'economia globale. Il vertice vero e proprio è previsto per venerdì e sabato a Washington; per la Slovenia saranno presenti il governatore della Banca Centrale slovena, Boštjan Vasle e il segretario di stato al Ministero delle Finanze, Metod Dragonja. Il titolare del dicastero, Andrej Bertoncelj, resterà a casa, trattenuto da inderogabili impegni legati al dibattito sui Bilanci 2020-2021, è comunque stato a Washington due settimane fa, quando ha incontrato i rappresentanti delle due istituzioni monetarie. Martedì il Fondo monetario internazionale renderà note le ultime previsioni per l'economia mondiale. A luglio aveva indicato una crescita del 3,2 percento quest'anno e del 3,5 nel 2020, ma è praticamente scontato che ora verranno riviste al ribasso; a influire vari fattori, a partire dall'ulteriore raffreddamento congiunturale, proseguendo con le tensioni commerciali, in primo luogo la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, nonostante l'annuncio di un parziale accordo arrivato in questi giorni e, per l'Europa, soprattutto i rischi di un'uscita del Regno Unito dall'UE senza un accordo. C’è poi il pericolo di una recessione nell'intero vecchio continente, conseguenza in particolare delle difficoltà che sta incontrando l'economia tedesca. Alla vigilia della sessione annuale il nuovo direttore del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ha lanciato l'allarme, dicendo che l'economia mondiale è in rallentamento sincronizzato. Nel 2019 ci attendiamo una crescita più lenta in quasi il 90% del mondo, quest'anno la crescita scenderà ai minimi da inizio decennio. Saranno tagliate le stime. Gli effetti delle tensioni commerciali, ha osservato, cominciano a farsi sentire e si rischia una perdita di circa 700 miliardi di dollari nel 2020, lo 0,8% del Pil mondiale. Ha poi avvertito che nessuno vince in una guerra commerciale, servono pertanto soluzioni di compromesso. Domani il Fondo renderà note anche le previsioni per la Slovenia; ad aprile annunciavano una crescita del 3,4 percento quest'anno e del 2,8 il prossimo; ora saranno al ribasso come già fatto alcune settimane fa dall'ufficio per le analisi macroeconomiche e lo sviluppo.
Delio Dessardo