La radio rimane il mezzo maggiormente utilizzato a livello globale, scrive nel suo messaggio per la Giornata mondiale dell'Unesco che ricorre il 13 febbraio; la radio ha la capacità unica di raggiungere il pubblico più vasto, può plasmare l'esperienza delle diversità della società, rappresentare un'arena in cui tutte le voci possono parlare, essere rappresentate e ascoltate. Le stazioni radio dovrebbero servire comunità diverse, conclude l'Unesco, offrendo un'ampia varietà di programmi, punti di vista e contenuti.
La diversità è il tema portante di questa nona Giornata mondiale; diversità tecnologica in costante evoluzione ma anche diversità di contenuti e degli obiettivi, differenze sociali e geografiche. Paolo Morandotti coordinatore scientifico di Italradio in merito al tema della GME rileva che "la diversità è fatta da un sistema radiofonico. Noi non possiamo pensare che ogni singolo canale radiofonico, ogni singola stazione possa rappresentare il mondo intero all'interno dei suoi programmi; ne rappresenterà una fetta, una porzione sulla quale è particolarmente focalizzato ma il sistema radiofonico nel suo complesso dovrebbe permettere agli ascoltatori di avere un'idea globale del mondo in cui viviamo. Questo accadeva benissimo co le onde corte, un po' più difficile oggi che la portata delle trasmissioni radiofoniche si sta sempre più riducendo. Giustamente laddove c'è questa ricchezza è bene che venga tutelata e che venga valorizzata."
In molte parti del mondo la radio è l'unico mezzo per rimanere informati. L'ONU sottolinea come le radio sia un mezzo di comunicazione a basso costo particolarmente adatto per raggiungere comunità isolate, persone vulnerabili, servizio insostituibile nei sistemi di comunicazione di emergenza e nell' organizzazione dei soccorsi in caso di calamità. (ld)