Foto: Reuters
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Lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato il rallentamento dell'avanzata russa in Ucraina ed ha invitato i cittadini a tenere duro e a continuare a ribellarsi. Entrambe le parti intanto riferiscono di buoni risultati sul campo di battaglia: le forze ucraine hanno reso noto di aver riconquistato Makariv, a 30 chilometri da Kiev; il Ministero della Difesa russo ha invece affermato che i combattenti dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk sono riusciti a occupare altri quattro chilometri di territorio. Nella zona di Lugansk sarebbero intanto stati uccisi 40 soldati ucraini.
Le forze russe stanno assediando anche le città di Sumy e Chernihiv, nel Nord del Paese, e stanno rafforzando la presenza nei dintorni di Kiev, che non è però ancora stata conquistata. Continuano poi i bombardamenti a Mariupol, sul Mar Nero, dove sono esplose due forti bombe. Lo hanno reso noto le autorità locali. La vicepremier ucraina ha fatto sapere che le forze di Kiev hanno cercato di aprire tre corridoi umanitari, per permettere ai civili di lasciare Mariupol per dirigersi verso Zaporizhzhya. Secondo il Ministero della Difesa russo, sono tra i 130.000 i civili rimasti in città, altre fonti parlano invece di 200.000 civili bloccati a Mariupol.
Zelensky ha intanto ricevuto una telefonata da Papa Francesco e chiesto il ruolo di mediazione del Vaticano per porre fine alla guerra in Ucraina. Il Pontefice ha detto a Zelensky che sta "pregando e facendo tutto il possibile per la fine della guerra". Il capo dello Stato gli ha risposto che Sua Santità "è l'ospite più atteso in Ucraina".
La Russia vuole comunque liberarsi di Zelensky: i servizi di controspionaggio ucraini hanno arrestato un gruppo di 25 uomini che stava preparando un attacco al presidente.


E. P.