Un conflitto violento è riemerso nella Repubblica Democratica del Congo, con i ribelli del M23 che hanno conquistato Goma, capoluogo del Nord Kivu, causando panico e una massiccia fuga di civili. Le risorse minerarie sono al centro della contesa, e con l'aiuto delle truppe ruandesi, i ribelli hanno preso il controllo dell'aeroporto, provocando centinaia di morti. A Kinshasa, si sono verificati raid contro le ambasciate occidentali, accusate di non aver reagito in tempo alla crisi.
Nell'area orientale della Repubblica Democratica del Congo operano numerosi gruppi ribelli, ma l'M23 si distingue per il sostegno militare fornito dal Ruanda, che ha inviato circa quattromila soldati nel territorio congolese. Questo coinvolgimento ha assunto una dimensione internazionale, come testimoniato dai rapporti delle Nazioni Unite e dalle accuse di vari paesi, tra cui la Francia. L'M23, che nel 2012 aveva già occupato Goma, ha ripreso l'offensiva nel 2021 e recentemente ha attaccato nuovamente la città. L'esercito congolese si è ritirato, mentre i Caschi Blu hanno subito perdite senza riuscire a fermare i ribelli. Il conflitto ha radici storiche nel genocidio ruandese del 1994, quando i responsabili dei massacri si rifugiarono nel Congo. La regione è ricca di minerali strategici, come oro, cobalto, coltan e rame essenziali per la produzione di dispositivi elettronici e per la transizione ecologica, ed è al centro delle contese, con il Ruanda accusato di saccheggiare queste risorse. Nonostante le accuse, la comunità internazionale ha esitato ad intervenire, principalmente a causa della delicatezza politica del contesto post-genocidio.
La Francia ha denunciato il sostegno ruandese all'M23, ma gli Stati Uniti, pur influenti, non hanno esercitato pressioni decisive. I tentativi di mediazione da parte di paesi africani, come il Kenya e l'Angola, sono falliti, aggravando la crisi con un alto costo umano. La situazione coinvolge anche le potenze internazionali, interessate alle risorse minerarie, ma la comunità internazionale sembra priva di soluzioni efficaci per risolvere il conflitto, che ha provocato disordini anche a Kinshasa. L'assalto delle ambasciate di Ruanda, Francia e Stati Uniti dimostra l'intensificazione delle tensioni, con l'M23 che, supportato dal Ruanda, ha raggiunto Goma, generando una massiccia fuga di civili provocato decine di morti e feriti. La Croce Rossa avverte che le violenze a Goma potrebbero mettere a rischio il laboratorio sull'Ebola, con la possibilità che vengano liberati campioni di virus e altri agenti patogeni conservati nell'Istituto nazionale di ricerca biomedica, con conseguenze gravissime, se i campioni dovessero diffondersi.
Corrado Cimador