Negli Stati Uniti a mezzanotte è scaduto il controverso Titolo 42, che consentiva l'espulsione dei migranti per motivi di salute pubblica. La normativa è stata imposta durante l'amministrazione di Donald Trump, è però stata mantenuta anche dal presidente, Joe Biden.
L'attuale governo afferma di stare cercando nuovi provvedimenti, che limiterebbero l'accesso alle richieste d'asilo al confine meridionale con il Messico. Vuole comunque trovare delle soluzioni che permettano di bilanciare un sistema umano di offrire rifugio a chi è nel bisogno con uno che impedirà un aumento incontrollabile degli arrivi. Rimangono però inammissibili alla richiesta d'asilo i migranti entrati negli Stati Uniti illegalmente e che non hanno richiesto protezione in un Paese terzo durante il loro viaggio.
Il segretario per la Sicurezza interna Usa, Alejandro Mayorkas, ha affermato che "il confine non è aperto. Le persone che non utilizzano i percorsi legali disponibili per entrare negli Stati Uniti ora devono affrontare conseguenze più gravi - ha spiegato - tra cui un divieto di rientro per un minimo di cinque anni e un potenziale procedimento penale".
I migranti quindi rimangono nell'incertezza, la questione ha anche scatenato una tempesta politica.
Con 219 voti a favore e 213 contrari, intanto la Camera Usa ha approvato un disegno di legge dei repubblicani per rafforzare le misure di sicurezza anti-migranti. Questa prevede pure la ripresa della costruzione del muro al confine con il Messico. Il provvedimento sarà però, quasi sicuramente, bocciato dal Senato, a maggioranza democratica.
E. P.