Il complesso scenario geopolitico internazionale, caratterizzato da crescenti tensioni tra la Federazione Russa e l'Ucraina, ha visto un nuovo importante sviluppo con la proposta della Slovacchia di fungere da mediatore nel conflitto. Il Primo Ministro slovacco Robert Fico, noto per le sue posizioni critiche nei confronti della linea adottata dall'Unione Europea, ha presentato questa iniziativa al Presidente russo Vladimir Putin durante una visita ufficiale a Mosca nei giorni scorsi. La proposta di Bratislava, accolta con favore da Putin, ha suscitato un dibattito acceso all'interno della comunità europea, evidenziando le profonde divergenze di opinione tra gli Stati membri in merito al sostegno militare e finanziario da fornire al Paese invaso. La scelta della Slovacchia di assumere il ruolo di paciere, sebbene apprezzata da Mosca che vuole “chiudere la guerra e non congelarla”, ha generato preoccupazione tra i partner, i quali temono che tale iniziativa possa indebolire l'unità dell'Unione stessa e fornire alla Russia una nuova opportunità per dividere l'Occidente. In merito, dure le parole del presidente ucraino Volodymir Zelensky che ha ripetutamente criticato la posizione del Paese guidato da Fico. Parallelamente a queste iniziative diplomatiche, Putin ha poi accennato alla possibilità di un utilizzo del nuovo missile balistico ipersonico Oreshnik, sottolineando tuttavia che tale decisione sarà presa solo in caso di necessità. Tale dichiarazione conferma la volontà della Russia di mantenere alta la pressione bellica sulla scena internazionale, pur lasciando aperta la porta al dialogo. Ha infine ribadito la determinazione della Federazione Russa a portare a termine con successo l’operazione militare speciale entro il 2025 senza però fornire ulteriori dettagli. Il leader russo ha espresso fiducia nel raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati, sottolineando l'importanza di un costante aggiornamento sulla situazione sul campo.
Alessia Mitar