"Israele ha oltrepassato i limiti prendendo di mira il nostro consolato in Siria, e si è dovuto rispondere. Il nostro attacco è terminato e non desideriamo continuarlo ma risponderemo con forza se Israele prenderà di mira i nostri interessi." Queste le parole dell'Iran, che fanno pensare che le acque si stiano calmando, soprattutto dopo la riapertura degli spazi aerei di Iraq, Libano, Giordania e lo stesso Israele. La rappresentanza iraniana all'Onu in una lettera ha confermato che la questione può dirsi conclusa, messaggio giunto dopo che i membri del Parlamento iraniano hanno celebrato, con applausi e scene di giubilo, l'assalto notturno. Anche a Teheran sono in corso "festeggiamenti" in strada con bandiere iraniane, caroselli di macchine e canti. Il movimento estremista palestinese Hamas ha difeso l'attacco iraniano contro Israele, considerandolo "un diritto naturale e una meritata risposta al crimine di aver preso di mira il consolato iraniano a Damasco e all'assassinio del leader delle Guardie Rivoluzionarie". Contrarie le reazioni da parte dell'Unione europea, la quale ha condannato l'azione iraniana e ha fatto un appello alla moderazione, seguita sulla stessa linea da Francia, Germania, Stati Uniti, ma anche Italia. Quest'ultima, vista la presidenza del G7 ha convocato una conferenza in collegamento a livello dei leader prevista nelle prossime ore. Il Gabinetto di guerra di Israele è atteso per il primo pomeriggio, durante il quale verrà deciso se agire con un contrattacco nei confronti dell'Iran. Questa sera alle 22 invece, ora centroeuropea, è attesa una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
Anche la Slovenia ha condannato con forza l'attacco sferrato dall'Iran. In un messaggio pubblicato dal Ministero degli esteri si invita Teheran a fermare le ostilità e mostrare moderazione per evitare che il conflitto si allarghi nella regione mediorientale. Il premier Robert Golob a sua volta ha lanciato un appello alla cessazione di ogni attività bellica, così a Gaza come ovunque nel Medioriente. Richiesta che verrà trasmessa dalla Slovenia anche all'odierno Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
B.Ž.