La resa di decine di terroristi dimostra il fallimento di Hamas e della sua lotta contro Israele. Lo ha dichiarato il capo del governo israeliano, Benjamin Netanyahu, in un video messaggio rilanciato dai media locali, precisando che numerosi miliziani del movimento estremista palestinese "hanno deposto le armi e si sono consegnati ai coraggiosi combattenti" di Israele. Secondo le sue parole "ci vorrà più tempo, la guerra è ancora in pieno vigore, ma questo è l'inizio della fine di Hamas". Netanyahu si è quindi rivolto a Hamas con un appello: "È finita, arrendetevi adesso".
Un portavoce delle Brigate di al-Qassam, in un messaggio preregistrato trasmesso da Al Jazeera, ha intanto affermato che Tel Aviv non riuscirà a recuperare nessuno degli ostaggi israeliani a meno che non si impegni in colloqui su accordi di scambio mirati. "L'ultima uccisione di un prigioniero che hanno cercato di riprendere con la forza lo dimostra", ha aggiunto il portavoce. Secondo l'Ufficio del premier israeliano, citato dalla CNN, sono ancora 137 gli ostaggi in mano a Hamas dallo scorso 7 ottobre, 20 dei quali sarebbero morti.
Intanto, nel corso della settimana, è prevista una visita in Israele del consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan. In cima alla sua agenda pressioni per un aumento degli aiuti umanitari a Gaza e preoccupazioni riguardo le vittime civili nella Striscia.
Per domani è prevista invece una sessione speciale di emergenza dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. In primo piano il veto degli Stati Uniti all'ultima risoluzione del Consiglio di Sicurezza venerdì scorso, che chiedeva di fermare immediatamente il fuoco a Gaza.
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