Ukrajinski vojak v bližini frontne črte pri Časiv Jaru. Foto: AP
Ukrajinski vojak v bližini frontne črte pri Časiv Jaru. Foto: AP

Le autorità poco dopo il boato nella Capitale ucraina hanno intimato ai cittadini di avviarsi immediatamente all’interno dei rifugi mentre veniva attivato l’allarme aereo. Al contempo, nella regione russa di Kursk, i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto 11 droni, mentre a Belgorod un attacco a un autobus ha provocato diverse vittime e feriti. L’Ucraina continua ad accusare Mosca di terrorismo; quest’ultima però rigetta e accusa Kiev dello stesso. La situazione sul fronte ucraino si fa sempre più complessa con i rappresentanti dei diversi comandi militari che ammettono di trovarsi in “oggettiva difficoltà.” Le autorità russe hanno inoltre sventato un imminente assalto di matrice ucraina nella regione di Zaporizhzhia, riuscendo a sequestrare un ordigno esplosivo prima che potesse causare vittime. Parallelamente, sul fronte militare, le forze armate hanno sferrato un duro colpo ai gruppi mercenari stranieri operanti in Ucraina. In particolare, un'unità missilistica ha colpito con precisione un accampamento temporaneo nella zona di Balakleya, nella regione di Kharkiv, eliminando circa 80 combattenti. Questo doppio successo riferisce il capo del centro stampa del gruppo, Ivan Bigma, dimostra l'efficacia delle operazioni di intelligence e di contrasto al terrorismo condotte dalle forze di sicurezza russe. Al fine di salvaguardare l'incolumità dei civili, le autorità ucraine hanno avviato ulteriori operazioni di evacuazione su larga scala, soprattutto nella regione di Donetsk. Il governatore Vadym FILASHKIN ha spiegato che questa decisione è stata presa in seguito ai continui attacchi che stanno rendendo insostenibili le condizioni di vita per la popolazione. Intanto, le delegazioni continuano a cercare di ottenere maggiori aiuti militari ed economici. Il ministro degli Esteri ucraino Dymtro Kuleba, è in visita in questi giorni in Malawi, Zambia e Mauritius per chiedere maggiore supporto alla causa ucraina.