La Casa Bianca ha precisato che si farà ricorso alla Sezione 232 della Legge sull'espansione del commercio, come aveva già anticipato il Wall Street Journal. Alla fine dell'indagine potrebbero venire adottati nuovi dazi.
Pronta la risposta di Pechino alla nuova indagine sulle importazioni di automobili negli Stati Uniti. La Cina "si oppone all'abuso delle clausole sulla sicurezza nazionale che danneggerà seriamente i sistemi del commercio multilaterale e romperà l'ordine regolare del commercio internazionale", ha affermato il portavoce del ministero del Commercio cinese. "Seguiremo da vicino la situazione dell'indagine Usa e faremo una piena valutazione del suo possibile impatto, difendendo i nostri legittimi interessi", ha assicurato il portavoce. La nuova disputa commerciale tra Washington e Pechino arriva proprio mentre i produttori di automobili cinesi stanno valutando gli Stati Uniti come un possibile mercato delle loro esportazioni.
Basandosi su regole dell'Organizzazione mondiale del Commercio, gli Stati Uniti al momento impongono dazi del 2,5 per cento sui veicoli leggeri e del 25 per cento sui mezzi pesanti importati dai paesi con cui non hanno stipulato un accordo commerciale.
Inoltre, la legislazione americana permette al Capo di Stato di influire sulle tariffe senza consultarsi con il Congresso, proprio grazie alla Legge sull'espansione del commercio del 1962: questa prevede infatti che il presidente può imporre dazi su tutti i paesi i cui prodotti importati mettano a rischio la sicurezza nazionale.