Foto: Reuters
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In cima alla classifica globale di chi spende di più in questo campo, restano con grande distacco dagli altri Paesi gli Stati Uniti, i quali hanno registrato un incremento dello 0,7% con 877 miliardi di dollari, rappresentando il 39% della spesa militare globale. Al secondo posto invece troviamo la Cina, infatti Pechino sta continuando a seguire la politica di rafforzamento nel settore della Difesa, spinta in particolar modo dalle tensioni nell’Indo-Pacifico e nello Stretto di Taiwan. Così rappresenta circa il 13% della spesa totale mondiale, con una somma di 292 miliardi.

Come dimostra il caso cinese, la guerra in Ucraina non è l’unico motivo dell’aumento delle spese militari, ma sicuramente è un fattore cruciale. Infatti, uno dei co-autori dello studio ha dichiarato che “gli investimenti sono spinti dal conflitto che sta facendo lievitare i bilanci europei, ma anche dalle tensioni irrisolte e crescenti in Asia orientale”. Non a caso però anche Mosca e Kiev hanno registrato degli incrementi per niente indifferenti. La Russia ha aumentato gli investimenti per la produzione di armi e tecnologie militari del 9,2% raggiungendo quota 86,4 miliardi di dollari; invece, l’Ucraina è arrivata all’undicesimo posto a livello globale. Ma anche l’Europa ha risentito gli effetti del conflitto, infatti dal rapporto è emerso che ha speso il 13% in più per i propri eserciti, l’aumento più consistente degli ultimi 30 anni, che supera il livello raggiunto alla fine della Guerra Fredda, con 480 miliardi di dollari nel 2022. I Paesi europei hanno aumentato la loro spesa di diversi punti percentuali, Germania e Francia sono salite a circa 50 miliardi, mentre l’Italia, che si trova al dodicesimo posto, è scesa del 4,5% arrivando a 30 miliardi e mezzo.

I dati pubblicati dal SIPRI hanno confermato le preoccupazioni evidenziate dalla Dichiarazione congiunta della Campagna internazionale contro le spese militari, presentata durante le Giornate di Mobilitazione globale. Infatti, secondo alcune Organizzazioni partecipanti, il continuo aumento delle spese militari “è incoerente con gli sforzi per raggiungere gli obiettivi essenziali di emissione e aggraverà l’emergenza climatica”. A riguardo hanno concluso dichiarando che “la guerra e i conflitti armati, oltre a causare morti e distruzioni, portano alla devastazione dell’ambiente e del clima”.

B.Ž.