Secondo quanto riferito dai reporter della BBC sul terreno, a circa 20 chilometri dalla capitale ucraina si sono verificate esplosioni. Non è ancora chiaro se a sparare siano stati i russi o gli ucraini. In precedenza, anche la CNN aveva riportato di pesanti colpi di artiglieria e razzi nell'area di Kiev. La città di Chernihiv è stata colpita da attacchi russi per tutta la notte. Prosegue inoltre l'assedio di Mariupol, ormai completamente rasa al suolo. Il sindaco ha denunciato l'evacuazione forzata in Russia dell'intero reparto maternità di un ospedale. Sempre a Mariupol è stato colpito anche l'ufficio sul campo della missione consultiva dell’Unione europea in Ucraina. L'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha condannato con fermezza l'attacco, così come tutti gli altri attacchi contro civili e infrastrutture civili. "Chiediamo alla Russia di fermare immediatamente l'offensiva e di ritirare incondizionatamente tutte le forze e l'equipaggiamento militare dall'intero territorio ucraino", ha aggiunto.
La vicepremier ucraina ha inoltre chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di prendere "subito delle misure per demilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl ed introdurvi una missione speciale Onu per eliminare il rischio che si ripeta una catastrofe nucleare".
Secondo l'esercito ucraino, il ritiro delle truppe russe sarebbe stato annunciato in modo ingannevole. In realtà sarebbe in atto una "rotazione di singole unità" con l'obiettivo di "fuorviare la leadership militare" ucraina. In un rapporto, il Ministero della Difesa di Kiev afferma che "secondo alcune indicazioni, il nemico russo sta raggruppando le unità per concentrare i suoi sforzi principali sull'Est".
Per oggi intanto sono stati concordati tre corridoi umanitari, tutti nel Sud del Paese. Recentemente si registra inoltre un rallentamento del flusso dei profughi ucraini verso l'Europa: si è passati da 200.000 a 40.000 al giorno.
E. P.