E dopo il presunto attacco chimico condotto dagli insorti, per la prima volta da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, il 17 settembre scorso, aerei di guerra siriani hanno attaccato la zona sotto il controllo dei ribelli a sud e ad est di Aleppo.
Gli insorti siriani hanno però negato di aver fatto uso di gas tossici nel bombardamento avvenuto nei sobborghi della città. I ribelli dicono di aver risposto ad un attacco governativo che di fatto aveva violato la tregua. Secondo un comandante militare degli insorti, che prima prestava servizio nel programma chimico delle forze armate di Damasco, i ribelli non possiedono gas tossici né la capacità di caricarli su testate.
Il ministero della Difesa siriano ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di "condannare e punire questi crimini terroristici, le nazioni e i regimi che sostengono e finanziano il terrorismo": l'attacco di Aleppo sarebbe infatti stato condotto con il sostegno di "alcuni Paesi" che hanno aiutato i ribelli ad avere accesso alle sostanze chimiche.
L'ultima ondata di bombardamenti e attacchi nella Siria settentrionale è la più grave violazione della tregua raggiunta da Russia e Turchia, con l'obiettivo di portare la pace nel Paese. Il portavoce del ministero della Difesa russo ha affermato che una squadra di specialisti è già stata inviata ad Aleppo, ma ha anche intenzione di parlare dell'incidente con la Turchia: Ankara aveva infatti fatto da garante all'opposizione armata che avrebbe dovuto rispettare la tregua.