“Un processo portato a termie in poco tempo” ha dichiarato il rappresentante dell’organizzazione mondiale della sanità per i Territori palestinesi Rik Peeperkorn che ha parlato di innumerevoli difficoltà di tipo logistico a causa dei continui bombardamenti nella Striscia. Oltre ai 97 malati e feriti gravi, tra cui 45 minori, l'OMS e i suoi partner hanno evacuato dall'enclave anche 155 loro accompagnatori. Le agenzie di stampa straniere hanno riferito che sono stati trasportati ad Abu Dhabi per essere sottoposti a cure e controlli specializzati. Il successo dell'evacuazione è stato accolto con favore dal Direttore generale dell'Organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus e dal resto del mondo politico internazionale. Rimane però ancora alta l’attenzione fanno sapere i vertici che riferiscono di almeno altre 10.000 persone che necessitano di trasferimenti medici urgenti; la maggior parte soffre di lesioni agli arti, malattie del sangue, dei reni e di ferite di guerra. Sono molti i Paesi che in questi mesi hanno deciso di ospitare persone bisognose di assistenza medica. Anche la Slovenia, dimostrando un forte impegno umanitario, a breve accoglierà un gruppo di bambini gravemente feriti da Gaza per offrire loro cure e supporto psicologico. Questo gesto di solidarietà, reso possibile grazie alla collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e la Caritas slovena, mira a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Parallelamente, il progetto prevede anche un sostegno finanziario diretto alle famiglie palestinesi colpite dall'assedio. Nonostante gli appelli a deporre le armi, gli attacchi tra Israele e Hamas continuano: a morire nell’ultimo assalto in un campo profughi di Nuiserat anche sei dipendenti delle Nazioni Unite. Il Segretario di Stato americano Antony Blinekn ha condannato l’accaduto e chiesto che venga garantita una maggiore protezione per coloro che operano in zone di conflitto. Ha poi sottolineato nuovamente l'importanza di un cessate il fuoco e della liberazione degli ostaggi.