L'Assemblea Generale ONU ha approvato la risoluzione che chiede un cessate il fuoco umanitario immediato nella Striscia di Gaza, la liberazione immediata e senza condizioni di tutti gli ostaggi e la garanzia dell'accesso per ragioni umanitarie. Nella bozza è stata espressa anche la grave preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza sulla scia del testo bocciato venerdì scorso in sede di Consiglio di Sicurezza a causa del veto statunitense. La risoluzione ha ottenuto 153 voti a favore tra cui quelli della Slovenia e della Francia, dieci contrari tra cui Austria, Stati Uniti e Israele, e 23 astenuti, tra cui Germania, Lituania, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Ucraina, Ungheria e Italia. L'Assemblea Generale si era già riunita in sessione straordinaria il 27 ottobre scorso sul tema di Gaza dopo quattro insuccessi in dieci giorni da parte del Consiglio di Sicurezza, approvando un testo che chiedeva una tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che porti alla cessazione delle ostilità, sostenuto da 120 Paesi mentre 14 hanno votato contro e 45 si sono astenuti. L'ambasciatore palestinese presso l'ONU ha affermato che il voto a favore della tregua umanitaria rappresenta un giorno storico in termini di forte messaggio inviato, precisando che è dovere collettivo continuare su questa strada finché non si vedrà la fine di quella che ha definito l'aggressione israeliana. Le risoluzioni dell'Assemblea Generale hanno un peso politico ma non sono vincolanti, mentre quelle del Consiglio di Sicurezza sono vincolanti in base alla Carta delle Nazioni Unite, il documento fondante dell'organizzazione. I membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, vale a dire Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti possono però mettere il veto e bloccarle.
Franco de Stefani