Il capo dell'Ufficio ONU per il coordinamento degli affari umanitari, Martin Griffiths, ha lanciato un avvertimento sulla situazione umanitaria, prevedendo che circa 300 milioni di persone richiederanno assistenza nonostante gli sforzi attuali. Con soli 128 milioni di individui beneficiati su 56,7 miliardi di dollari richiesti quest'anno, il 2023 potrebbe essere il primo anno dal 2010 con una raccolta di fondi inferiore rispetto all'anno precedente. Di fronte a questa sfida, i piani per il 2024 sono stati rivisti, richiedendo 46,4 miliardi di dollari per assistere quasi 181 milioni di persone. Tuttavia, Griffiths riconosce le difficoltà nel raggiungere questo obiettivo, citando le conseguenze della raccolta insufficiente di fondi in luoghi come l'Afghanistan, dove 10 milioni di persone hanno sofferto la mancanza di assistenza alimentare. Altre crisi, come in Myanmar e Yemen, evidenziano la persistente necessità di fondi, con un impatto negativo sulla vivibilità di mezzo milione di rifugiati e sull'approvvigionamento idrico per l'80% delle persone colpite in Yemen. Per il 2024, l'ONU prevede di destinare la maggior parte degli aiuti alla Siria, seguita dall'Ucraina e dall'Afghanistan, ma nonostante ciò si prevede che 300 milioni di persone avranno ancora bisogno di assistenza.
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