Foto: EPA
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L'Organizzazione Metereologica Mondiale una delle due Agenzie delle Nazioni Unite che si occupa degli effetti dei cambiamenti climatici, ha lanciato un nuovo allarme: i principali gas responsabili dell'effetto serra e del buco dell'ozono e di conseguenza del riscaldamento del pianeta e del cambiamento climatico, hanno raggiunto un nuovo record, senza nessun segno di inversione di tendenza.

Nell'ultimo rapporto si legge che l'anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto, i tre gas ad effetto serra, sono molto al di sopra dei livelli preindustriali, e non vi è alcun segno di rovesciamento di andamento. Dal 1990, avverte l'organizzazione, c'è stato un aumento del 41% del forzante readiativo totale, cioè dell'effetto del riscaldamento sul clima, dei gas serra a lunga vita e l'anidride carbonica incide per circa l'82 per cento. Secondo il segretario generale dell'Organizzazione Metereologica Mondiale, Petteri Taalas, "senza un rapido taglio dei gas e degli altri responsabili dell'effetto serra i cambiamenti climatici avranno conseguenze sempre più distruttive e irreversibili sulla vita sulla Terra" - ha spiegato. "La finestra di opportunità per l'azione è quasi chiusa" - ed aggiunto - "L'ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione paragonabile di CO2 era 3-5 milioni di anni fa, quando la temperatura era di 2-3 gradi Celsius più calda e il livello del mare era 10-20 metri più alto di adesso"- ha avvertito Taalas, a qualche giorno dalla Cop24 sul clima che si terrà a dicembre a Katowice, in Polonia.

La comunità internazionale dovrà finalizzare l'accordo di Parigi per raggiungere l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi Centigradi, rispetto al livello durante la rivoluzione industriale. In questa fase le politiche dei governi stanno portando il mondo molto oltre i 3 gradi Centigradi. Il riscaldamento è il fattore determinante dei cambiamenti climatici, dell'innalzamento del livello del mare, dell'acidificazione degli oceani e dell'aumento del numero e dell'intensità dei fenomeni metereologici estremi. I dati dell'ultimo rapporto forniscono prove scientifiche alla relazione del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico - Ipcc - secondo cui la quantità di Co2 che entra nell'atmosfera deve essere uguale alla quantità che viene rimossa dai pozzi, naturali e tecnologici entro il 2050.