L'esercito israeliano ha dato il via all'operazione militare denominata "Breaking down" contro la Jihad islamica palestinese.
Nel Paese è stata dichiarata anche l'"allerta speciale" ed è stato schierato l'"Iron dome" il sistema missilistico che può coprire 80 chilometri all'interno di Israele, compresa Tel Aviv.
L'aviazione israeliana ha colpito diversi obiettivi nella Striscia di Gaza, compresi un appartamento appartenente ai guerriglieri islamici ed un edificio di dieci piani destinato ad uffici, situato nel pieno centro di Gaza City.
Nel raid, secondo il ministero della Salute palestinese, sono morte 7 persone e altre 40 sono rimaste ferite. Tra le vittime c'è anche una bimba di 5 anni. Uccisi inoltre Tayasir Jabari, comandante della Jihad islamica nel nord della Striscia, e Salame Abed, anche lui della Jihad. Il bilancio delle vittime è comunque destinato a crescere.
Il ministero della Sanità di Gaza ha intanto proclamato lo stato di emergenza. Al momento si ha notizia di alcuni miliziani della Jihad islamica feriti in un attacco aereo a Khan Yunes, a sud di Gaza.
Nel confermare gli obiettivi colpiti, il premier israeliano Yair Lapid ha spiegato che "si tratta di un'operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza. Il governo di Israele non permetterà ai terroristi di minacciare cittadini. Chiunque cerchi di colpirci sappia che lo raggiungeremo", ha affermato Lapid.
Dalla Jihad islamica arrivano le prime dichiarazioni: "il nemico ha lanciato una guerra contro il nostro popolo. Noi tutti dobbiamo difenderci, non consentiremo al nemico di continuare i suoi sistematici tentativi di colpire la resistenza armata".
Davide Fifaco