Fino a poco tempo fa l’insulto peggiore che si potesse fare a una pizza, piatto diventato patrimonio dell’Umanità, era accoppiarla a delle fette di ananas, ma nel mondo c’è chi riesce a fare addirittura di peggio.
La pizza è il piatto più celebrato ma forse anche più manipolato al mondo e si presta a innumerevoli varianti: fatta la base, e anche su quella ci sarebbe da discutere, ognuno ha le proprie idee sugli ingredienti della farcitura, e più ci si allontana dall’Italia, più le soluzioni diventano insolite, fino a sfociare nell’orrore.
A fare il punto sulla situazione è stata la Coldiretti, che recentemente, in occasione di un evento a Napoli, che celebrava proprio dell'inserimento della pizza nella lista Unesco del patrimonio dell'umanità, il 7 dicembre 2017, ha anche aperto provocatoriamente una “pizzeria degli orrori”.
Sui tavoli erano esposti, accanto alla purtroppo celebre pizza con l’ananas, dischi di pasta, (chiamarle pizze è un azzardo), guarniti con banane, ma anche con carne di canguro o zebra, serpenti e grilli.
Secondo la Coldiretti le pizze più tremende vengono preparate in Asia, con una punta di disgusto rappresentata dalla pizza di Hong Kong al serpente, una carne che per gli orientali avrebbe proprietà curative, ma che rappresenta una sorta di attentato alla cultura nazionale per un italiano, così come gli insetti o altri tipi di animali distribuiti sulla pizza.
In Australia può capitare di vedersi servire pizze con carne di canguro, di coccodrillo o di struzzo, ma anche alla cannabis. Non sono da meno gli Stati Uniti, paese che in realtà ha grandissime pizzerie di tradizione e prodotti di eccellenza, ma anche locali dove si trova la pizza con l’ananas ed è uso servirla anche con pollo e parmigiano taroccato, o con i maccheroni al formaggio.
Anche in Europa però può capitare d’imbattersi in qualche orrore culinario, come la pizza al tacchino e miele, o frutta e cioccolato in Svezia, o al baccalà e uova sode in Portogallo. È internazionale invece l’uso del ketchup al posto del pomodoro e quello di formaggi più o meno definiti al posto della mozzarella.
Secondo un’indagine di Coldiretti un italiano su sette hanno avuto brutte sorprese ordinando una la pizza all'estero, cosa che fra l’altro non bisognerebbe mai fare, puntando invece sul cibo locale. Fra gli aspetti che deludono al primo posto c’è l'impasto, che non piace a un italiano su due, al secondo il sapore e al terzo il tipo di ingredienti utilizzati.
Alessandro Martegani