Prosegue l'analisi dei resti del pallone-spia cinese, che dopo essere stato abbattuto è stato recuperato dalla Marina statunitense al largo del mare di fronte alla Carolina e subito consegnato agli agenti dell'Fbi, la polizia federale.
Dai primi riscontri i detriti raccolti risultano "incoerenti" con la spiegazione della Cina, secondo cui si trattava di un pallone meteorologico andato fuori rotta. Secondo i dettagli forniti da una fonte anonima del Dipartimento di Stato ai media americani, il velivolo cinese abbattuto dai jet statunitensi operava con una tecnologia di sorveglianza elettronica in grado di monitorare le comunicazioni, era in grado di condurre operazioni di raccolta di informazioni sui segnali, e aveva sorvolato più di 40 Paesi in cinque continenti, sintomo di un piano studiato da Pechino per lo spionaggio. Secondo la fonte, infatti, il pallone faceva parte di una flotta sviluppata per condurre operazioni di sorveglianza con un produttore legato all'Esercito popolare di liberazione cinese.
Al vaglio della politica americana, che in Congresso ha votato compatta a favore di una risoluzione di condanna alla Cina, c'è anche la necessità di capire come sia stata possibile la violazione della sovranità statunitense, intesa come spazio aereo, oltre che del diritto internazionale, a cui però Pechino ha sempre dimostrato di essere allergica.
Da parte sua la Cina accusa gli Stati Uniti di condurre una "guerra di informazione" contro di essa, e definisce "irresponsabile" il comportamento di Washington sulla questione del pallone spia, negando che ci siano una flotta o un piano di spionaggio.
Ma mentre le schermaglie politiche alzano il livello della tensione, i dati sul commercio bilaterale nel 2022 hanno fatto registrare un traguardo record, con 690 miliardi di interscambio.
Valerio Fabbri