Le forze di sicurezza in Iran avrebbero aperto il fuoco contro alcuni manifestanti che stavano protestando a Teheran in occasione del primo anniversario della morte di Mahsa Amini, la giovane di origine curda che ha perso la vita dopo un arresto della polizia a causa della mancata osservanza della legge sull'obbligo del velo. Un manifestante sarebbe stato colpito alla testa. Sulle piattaforme arrivano testimonianze di tensioni e arresti in varie zone del paese.
Tra i manifestanti anche il padre di Mahsa Amini che è stato arrestato. Gli scontri a Teheran si sarebbero svolti tra l'Università e piazza Azadi. Gli agenti hanno impedito l'accesso ai cimiteri dove sono sepolti i manifestanti uccisi durante la rivolta di un anno fa. Clima teso anche nel Kurdistan iraniano, proprio il luogo di origine di Mahsa Amini. «Un certo numero di persone che stavano scattando foto e girando video di negozi e centri commerciali e volevano mandarli a media dissidenti all'estero sono stati arrestati dalle forze di sicurezza», ha dichiarato il vice governatore generale della provincia del Kurdistan iraniano. «Gli arrestati, affiliati a gruppi terroristi anti rivoluzionari - ha ancora detto il funzionario - stavano organizzando raduni e pianificavano sabotaggi». (a.b.)
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