Gli Stati Uniti e la Cina non sono riusciti a superare i disaccordi più gravi, ma sono stati in grado di discuterne in modo costruttivo e hanno concordato di proseguire i colloqui, come dimostra l'incontro fra Blinken e Xi che fino all'ultimo era rimasto in sospeso e si è poi svolto sul finire della seconda giornata del viaggio americano.
La controversa vicenda del pallone spia sui cieli americani a febbraio aveva cancellato il viaggio di Blinken pochi giorni prima della partenza per quello che si tratta del primo viaggio di un alto funzionario dell'amministrazione Biden nel paese asiatico, e il primo di un Segretario di Stato in quasi 5 anni, complici anche le restrizioni imposte dal coronavirus. Entrambe le parti quindi sono ben consapevoli che all'orizzonte non ci sono progressi rapidi, ma la due giorni di Blinken in terra cinese potrebbe segnare un nuovo inizio. La guerra in Ucraina, le controversie commerciali sulle tecnologie informatiche avanzate, l'epidemia di fentanil negli Stati Uniti, e la condotta cinese in materia di diritti umani sono tutti argomenti che scavano un solco fra i due paesi.
Xi ha detto a Blinken di essere fiducioso che la visita dia un "contributo positivo" al miglioramento dei legami tra Pechino e Washington. "Le interazioni tra Stati dovrebbero sempre essere basate sul rispetto reciproco e sulla sincerità", ha dichiarato Xi, che ha ribadito ai media statali cinesi "i progressi raggiunti su alcuni punti specifici" durante i colloqui. Gli Stati Uniti possono rivendicare una mezza vittoria con la promessa cinese di non fornire armi alla Russia, concetto ribadito nelle ultime settimane anche ad altri Paesi, come ha riferito la Bbc. La preoccupazione americana però rimane per aziende private cinesi che potrebbero fornire assistenza, in alcuni casi chiaramente diretta a rafforzare la capacità militare della Russia in Ucraina.
In precedenza Blinken aveva incontrato a porte chiuse il responsabile degli Esteri del Partito Comunista Cinese (Pcc), Wang Yi, che aveva chiuso ogni possibilità di "compromesso" su Taiwan, e il suo omologo, Qin Gang, che si è detto disponibile a un viaggio a Washington per proseguire il dialogo, senza però alcuna data in agenda.
Valerio Fabbri
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