"Attualmente, il Ministero della Difesa e lo Stato maggiore dell'esercito russo stanno selezionando gli obiettivi da distruggere sul territorio dell'Ucraina". Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, all'incontro ad Astana, in Kazakhstan, della CSTO, l'Alleanza militare tra paesi post-sovietici, precisando che l'attacco della scorsa settimana con missili a medio raggio contro Dnipro, è stato solo un test effettuato in risposta all'uso da parte dell'Ucraina di missili occidentali. Il capo del Cremlino ha inoltre fatto sapere che la Russia ha dato il via alla produzione in serie dei missili balistici a medio raggio Oreshnik. Non esclude quindi "l'uso di questi razzi contro l'esercito, le strutture dell'industria militare o le sedi istituzionali, anche a Kiev".
Putin ritiene inoltre che il governo ucraino sia "completamente illegittimo" e non abbia nemmeno il diritto di dare ordini all'esercito. Chi esegue tali ordini, ha detto, si rende "complice dei crimini".
Il capo dello Stato russo ha poi affermato che Mosca avrebbe respinto qualsiasi tentativo di Kiev di dotarsi di armi atomiche e che, se uno scenario del genere si fosse verificato, avrebbe usato tutte le armi a sua disposizione contro l'Ucraina. Putin ritiene inoltre che per Kiev è impossibile produrre un'arma nucleare, potrebbe però essere in grado di realizzare una sorta di "bomba sporca".
L'Europarlamento ha intanto invitato i paesi membri dell'Ue a rafforzare il sostegno militare all'Ucraina, anche fornendo missili a lungo raggio Taurus. Nella risoluzione adottata, i deputati hanno chiesto sanzioni più severe contro Mosca e i paesi che aiutano militarmente la Russia.
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