La notizia riguardante la liberazione dei prigionieri è arrivata dal capo dell’ufficio presidenziale ucraino, il quale ha spiegato che i soldati catturati “hanno combattuto per Bakhmut e hanno compiuto un’impresa che ha impedito al nemico di avanzare in profondità a Est” per questo motivo li ha definiti “eroi”. Tra quelli tornati dalla prigionia alcuni presentano ferite, ustioni e fratture, il più anziano ha 59 anni mentre il più giovane 21. Finora le persone che sono state rilasciate dalla Russia sono più di duemila, di cui 139 civili. Nel frattempo, è stata presa un importante decisione dal Consiglio europeo, in quanto ha rinnovato le misure riguardanti la sospensione dei dazi doganali sulle esportazioni ucraine verso l’Unione europea, “misure che aiuteranno l’Ucraina a mantenere la stabilità delle sue relazioni commerciali con l’Ue e a far funzionare la sua economia in circostanze molto difficili” si legge in una nota che continua spiegando che “insieme a un ampio sostegno militare, finanziario e umanitario, è fondamentale per aiutare l’Ucraina nella sua ripresa a lungo termine”.
Ma continuano anche le tensioni generate da questa crisi. I procuratori russi hanno richiesto di riconoscere i crimini nazisti nella regione di Mosca durante la Seconda Guerra Mondiale come genocidio, sostenendo 82,3 miliardi di dollari come danni monetari. Al momento non è chiaro se questa decisione sia una premessa a una richiesta di risarcimento finanziario dalla Russia alla Germania moderna a causa delle tensioni causate dalla guerra di Mosca in Ucraina, ma in ogni caso la tempistica per la domanda del tribunale non è ancora stata definita.
B.Ž.