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"È stato deciso di ritardare il rilascio dei terroristi previsto fino a quando non sarà garantita la liberazione dei prossimi ostaggi e senza cerimonie degradanti". Lo ha dichiarato in un comunicato l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo aver ritardato per ore il rilascio dei prigionieri in cambio degli ultimi ostaggi israeliani, che sono stati liberati nell'ambito della prima fase dell'accordo di tregua nella Striscia di Gaza con il movimento estremista palestinese Hamas.
Nonostante durante la riunione in materia di sicurezza di ieri, le forze di sicurezza israeliane abbiano sconsigliato al premier di interrompere il rilascio dei detenuti palestinesi per non danneggiare la restituzione dei corpi dei rapiti, Netanyahu ha voluto andare avanti. Lo riporta il sito Walla news. La decisione del capo del governo è comunque stata presa durante un incontro con i ministri della Difesa, degli Esteri e delle Finanze, nonché con il leader del partito Shas. Un alto funzionario israeliano ha riferito inoltre a Walla che secondo l'esecutivo di Tel Aviv, c'era una "massa critica" di violazioni compiute da Hamas tali da motivare la scelta.
Il movimento ha intanto avvertito sulle possibili conseguenze: per Hamas Israele "mette in grave pericolo l'intero accordo" di tregua. Il gruppo ha inoltre smentito le accuse di Netanyahu di aver spettacolarizzato il rilascio degli ostaggi: "La cerimonia di consegna non è un insulto nei confronti dei prigionieri, ma riflette piuttosto il nobile trattamento umano che hanno ricevuto", si legge in un comunicato. Hamas ha quindi chiesto ai mediatori di intervenire per far rispettare a Israele i termini dell'accordo.
Al contempo però, in mattinata, Israele ha schierato carri armati in Cisgiordania per la prima volta dopo 22 anni. Le operazioni sono iniziate a Jenin e in diversi villaggi circostanti. L'esercito israeliano ha anche fatto sgomberare tre campi profughi e ne ha preso possesso. A renderlo noto il ministro della Difesa, che ha incaricato l'IDF a occupare i campi per tutto l'anno.