L'ultimo a salire sull'aereo è stato il generale Chris Donahue, comandante della 82esima divisione aviotrasportata. Si sono conclusi così 20 anni di occupazione dell'Afghanistan.
La partenza dell'ultimo velivolo è stata salutata dai festeggiamenti dei talebani che hanno subito potuto proclamare la loro piena indipendenza ed anche cantare vittoria, sottolineando che questa è una grande lezione per tutto il mondo. Da Washington si precisa che la missione militare è finita e che ora, comunque, comincia quella diplomatica. I talebani- hanno detto gli americani- dovranno guadagnarsi la fiducia, innanzitutto, mantenendo gli impegni presi.
Il ponte aereo, iniziato dopo la presa di Kabul da parte dei talebani, è finito. Le forze della Nato hanno evacuato 123.000 persone, ma molti collaboratori degli occidentali non sono riusciti ad imbarcarsi. In Afghanistan restano oltre 200 cittadini americani. I talebani avrebbero garantito che la loro partenza non sarà ostacolata. Le Nazioni Unite hanno chiesto ai talebani di rispettare gli impegni presi, tra cui quello di consentire la partenza agli afghani che vogliono lasciare il paese, ma dal Palazzo di vetro non è arrivata la decisione sulla creazione di una “safe zone” nei pressi dell’aeroporto di Kabul, che avrebbe consentito di mettere in atto una sorta di corridoio umanitario. L’Italia, almeno per ora, non sembra intenzionata a dare ai talebani, le liste delle persone che vorrebbe ancora evacuare. In queste settimane l’aereonautica militare ha portato in Italia 5000 afghani. In Slovenia ha trovato rifugio la famiglia di un traduttore dell’esercito, mentre un'altra non è ancora riuscita a mettersi in salvo. Intanto le cronache raccontano delle esecuzioni avvenute nei giorni scorsi di un comico e di un musicista, mentre sono stati già emanati provvedimenti e raccomandazioni che limitano la musica e la presenza di voci femminili in radio. A lasciare il paese anche la giornalista che il 17 luglio scorso aveva intervistato alla TV afghana uno dei leader dei degli studenti coranici. “L’ho fatto - ha spiegato alla CNN- perché ho paura dei talebani”.
Stefano Lusa