Secondo le due Ong la causa è da attribuire al governo italiano che avrebbe fatto pressione su Panama. Quest'ultima di conseguenza ha dato il via al procedimento per cancellare dai propri registri navali la Aquarius 2, nuovo nome dell'imbarcazione. Alla base dell'iter ci sarebbe il mancato rispetto delle regole da parte dell'equipaggio nelle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo come nel caso del rifiuto di consegnare 11 migranti alla Guardia Costiera libica. La nave ora rischia di venir considerata un vascello pirata. Entrambe le organizzazioni in un comunicato congiunto si dicono "sconvolte dall'annuncio da parte dell'Autorità marittima di Panama e al tempo stesso sicure che abbia agito sotto l'evidente pressione economica e politica delle autorità italiane". Le due Ong chiedono ora ai governi europei di consentire all'Aquarius di continuare la sua missione. Il ministro italiano dell'Interno, Salvini ha già mandato un messaggio chiaro: "Nelle ultime ore i trafficanti hanno ripreso a lavorare, riempiendo barchini e approfittando della collaborazione di qualche Ong. Il riferimento è proprio all'Aquarius 2 che ha recuperato 50 persone al largo delle coste nordoccidentali della Libia. Altri due gommoni, con a bordo 100 immigrati ciascuno, sarebbero invece ancora in navigazione.