L'iniziativa è stata presentata "a nome dei capi di Stato africani di Zambia, Senegal, Congo, Uganda, Egitto e Sudafrica" ha spiegato il presidente sudafricano, aggiungendo che anche il segretario generale della Nazioni Unite, Antonio Guterres, è stato informato ed ha accolto con favore la mediazione. L'annuncio è arrivato dopo che Ramaphosa ha evidenziato la presenza di "straordinarie pressioni" nei confronti del suo Paese affinché abbandoni la sua posizione di non allineamento sulla guerra in Ucraina, e di fatto ha spiegato che il Sudafrica non si schiererà con nessuna delle due parti, ma vuole facilitare la mediazione nel tentativo di arrivare a un punto d'incontro pacifico. "Dobbiamo sforzarci per trovare una soluzione al devastante conflitto in Ucraina, al suo costo in vite umane e all'impatto sul continente africano" ha sottolineato il presidente Ramaphosa, ed ha anche spiegato che i colloqui telefonici che ha avuto con i due leader, Putin e Zelensky, hanno dimostrato che sono entrambi pronti a ricevere i capi di Stato africani e discutere su come porre fine a questo conflitto.
In contemporanea con l'annuncio di questa iniziativa, il comandante delle forze di terra dell'esercito sudafricano si è recato in visita ufficiale a Mosca, dove ha discusso con i colleghi russi di "questioni di cooperazione militare volte ad aumentare la prontezza al combattimento delle forze armate dei due Paesi". La visita è giunta dopo che l'ambasciatore degli Stati Uniti in Sudafrica ha accusato il Paese africano di fornire segretamente armi e munizioni alla Russia, nonostante la sua dichiarata neutralità.
B.Ž.