La Siria non avrà più “interferenze negative in Libano e rispetterà la sua sovranità, la sua integrità territoriale, la sua indipendenza decisionale e la sua stabilità”, lo ha assicurato al Jolani ricevendo una delegazione libanese guidata dal leader druso Walid Jumblatt. Il nuovo governo siriano, inoltre, ha istituito un ufficio per gli affari femminili, affidandone la guida ad Aisha Al Dibs, attivista umanitaria con anni di esperienza nella provincia di Idlib. Quest’ultima ha dichiarato che le nuove autorità offriranno alle donne opportunità di partecipare attivamente in diversi ambiti, in linea con le loro competenze, e ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento femminile nel dialogo nazionale per la costruzione della nuova realtà siriana. La nomina è arrivata poco dopo le polemiche ed i timori suscitati da un’intervista rilasciata da un portavoce del gruppo islamista al potere, in contrasto con le assicurazioni che i vertici dello stesso gruppo stanno dando alla comunità internazionale.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri turco ha fatto visita a Damasco per incontrare il nuovo leader siriano: incontro che rappresenta un passo significativo nelle relazioni tra Siria e Turchia, indicando una “possibile apertura verso una cooperazione più stretta tra i due Paesi”. Nell’ambito dei colloqui, il ministro turco ha dichiarato che le sanzioni contro la Siria devono essere revocate il prima possibile: “La comunità internazionale deve essere pienamente mobilitata affinché la Siria si rimetta in piedi e gli sfollati possano tornare nel loro Paese. Le sanzioni imposte al precedente regime” ha concluso il ministro “devono essere revocate al più presto, in modo che i servizi possano essere forniti".
B.Z.