L'incendio, che ha danneggiato il ponte di Crimea, è stato provocato da "vandali ucraini". Lo ha detto il capo del parlamento locale Vladimir Konstantinov. Il Comitato nazionale russo antiterrorismo ha comunicato che a causa dell'esplosione sul ponte Kerch, sette serbatoi di carburante di un treno merci hanno preso fuoco. Due campate del ponte sono parzialmente crollate, l'arco navigabile del viadotto, comunque, non ha subito danni. Al momento non si segnalano vittime.
Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha scritto in un tweet che l'esplosione del ponte è solo l'inizio: "Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all'Ucraina, tutto ciò che appartiene all'occupazione russa deve essere espulso", ha precisato Podolyak.
Al contempo le forze armate ucraine avrebbero sparato sei razzi Himars sulla cittadina di Ilovaisk, nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Lo dicono le autorità locali specificando che il bombardamento è avvenuto intorno alla mezzanotte, ora di Mosca.
Per un bombardamento da parte delle forze armate russe invece, una linea di alimentazione elettrica della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata danneggiata. Lo ha fatto sapere l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, precisando che ora il reattore che veniva alimentato dalla linea colpita funziona temporaneamente con generatori diesel. Secondo il sindaco di Energodar, "le forniture di gasolio per il lavoro in questa modalità basteranno per 10 giorni".
Intanto un tribunale di Mosca ha ordinato il sequestro degli spazi dell'ONG Memorial nella capitale russa. La decisione è giunta poche ore dopo che l'Organizzazione per i diritti umani si è aggiudicata il Premio Nobel per la Pace, assieme all'attivista bielorusso Ales Bialiatski e all'ucraino Centro per le libertà civili. La corte ha disposto che la sede centrale di Memorial "passi ad essere proprietà dello Stato".
E. P.