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L'accordo prevede una tregua temporanea sugli attacchi alle infrastrutture energetiche di entrambi i Paesi, con un periodo iniziale di 30 giorni, iniziato il 18 marzo. Il Cremlino ha confermato la propria adesione agli impegni presi, ma ha sottolineato che la piena attuazione dell'intesa dipenderà dalla revoca delle sanzioni sulle esportazioni agricole.

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha intanto espresso perplessità riguardo alle concessioni fatte alla Russia, in particolare per quanto riguarda la facilitazione dell'accesso ai mercati internazionali per i prodotti agricoli e i fertilizzanti russi. Durante una conferenza stampa, ha dichiarato che qualsiasi indebolimento delle sanzioni sarebbe un segnale negativo e un danno per la posizione dell'Ucraina. Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha confermato che l'Ucraina rispetterà l'accordo, ma ha avvertito che qualsiasi movimento di navi militari russe al di fuori della parte orientale del Mar Nero sarà considerato una violazione dell'intesa e una minaccia diretta alla sicurezza nazionale. In tal caso, ha ribadito Umerov, l'Ucraina eserciterà il proprio diritto alla difesa. Secondo la Casa Bianca, l'accordo rappresenta un primo passo verso la riduzione delle tensioni nella regione e la promozione della stabilità. Gli Stati Uniti hanno sottolineato l'importanza di monitorare l'attuazione dell'intesa e hanno ribadito il proprio impegno nel sostenere l'Ucraina nei negoziati futuri. Mosca e Washington hanno inoltre accolto con favore gli sforzi dei "paesi terzi" per facilitare l'attuazione degli accordi. Nel frattempo, il Consiglio d'Europa ha richiamato l'attenzione sulla necessità di porre i diritti umani al centro di ogni iniziativa di pace. Il commissario competente, Michael O'Flaherty, ha sottolineato che la stabilità in Ucraina non può essere basata solo su accordi economici e militari, ma deve tenere conto della protezione della popolazione civile e della giustizia per le vittime del conflitto.

M.N.