Secondo il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, Washington e Londra "guidano" il gruppo negoziale ucraino, regolandone "la libertà di manovra". L'Ucraina è "materiale di consumo" nelle mani dell'Occidente, in una guerra ibrida totale contro la Russia. I paesi occidentali sono pronti "a combattere fino all'ultimo ucraino", ha detto ancora Lavrov, annunciando inoltre che la Russia ha deciso di ritirarsi dal consiglio degli stati del Mar Baltico. Il ministro ha accusato gli stati occidentali di avere monopolizzato il consiglio, un organismo politico nato per la cooperazione regionale tra i governi. Il loro obiettivo è di fare i loro propri interessi e di danneggiare quelli della Russia, ha aggiunto.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha intanto affermato che i paesi occidentali - con l'imposizione delle sanzioni contro le forniture russe - si stanno avviando verso una specie di "suicidio energetico". Putin, parlando alle imprese petrolifere russe, ha aggiunto che "a lungo termine ne subiranno le conseguenze; si sta infatti creando un danno all'economia europea". Secondo il capo del Cremlino l'Unione europea "mette sanzioni sotto pressione degli Stati Uniti danneggiando la sua economia".
E. P.