
I nuovi dazi imposti da Donald Trump si abbattono su Canada, Messico e Cina. Scattano le tariffe del 25% che il presidente americano aveva minacciato da settimane contro alcuni dei suoi maggiori partner commerciali, colpevoli, a suo avviso, di non aver fatto abbastanza per fermare il flusso di fentanyl e migranti verso gli Usa.
Il presidente USA ha inoltre annunciato che dal 2 aprile sarà la volta dei prodotti agricoli ed ha già avvisato i "grandi agricoltori americani" di prepararsi a un aumento dalla domanda dei loro prodotti, per i quali non scatterà alcuna nuova tassa.
Per tutta risposta il Canada è pronto a imporre dazi per 155 miliardi di dollari canadesi sui prodotti americani, come afferma il ministro degli esteri del Canada Melania Joly, sottolineando che la prima tranche di tariffe colpirà prodotti statunitensi per 30 miliardi di dollari canadesi. I dazi americani sono una "minaccia esistenziale per il Canada", ha aggiunto Joly.
Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha spiegato: "I nostri dazi rimarranno in vigore fino a quando l'azione commerciale degli Stati Uniti non sarà ritirata e, nel caso in cui i dazi statunitensi non dovessero cessare, siamo in dialogo continuo con le province e i territori per perseguire diverse misure non tariffarie".
Il presidente degli Stati Uniti ha invece raddoppiato, arrivando al 20%, le tariffe sulla Cina. Lo rende noto la Casa Bianca, puntando il dito contro Pechino per non aver preso i "passi adeguati per alleviare la crisi delle droghe illecite", in particolare sul fentanyl, ma il Paese asiatico ha risposto che difenderà con forza "i propri diritti e interessi legittimi" dopo l'entrata in vigore dell'incremento dei dazi del 10% su tutto l'import di beni "made in China". In una nota, il ministero delle Finanze ha annunciato l'adozione di tariffe al 15% su alcuni beni quali pollame, grano, cotone e mais.
Dall'Italia arrivano le reazioni di Giorgia Meloni ed Antonio Tajani. La presidente del Consiglio afferma: "Una guerra commerciale non conviene a nessuno, neanche agli Stati Uniti", spiegando che questo è un tema che affronterà e in parte abbia già affrontato con il presidente Trump. "Farò di tutto" per difendere l'Italia che è una Nazione esportatrice" ha aggiunto Meloni; parole ribadite anche dal vicepremier e ministro degli Esteri Tajani.
Davide Fifaco