Il presidente statunitense, Donald Trump, dopo la pubblicazione di una relazione sul Russiagate, ha affermato che - a riguardo - "non c’è stata nessuna collaborazione con la Russia, nessuna ostruzione alla giustizia. Non c’è stata e mai ci sarà", ha sottolineato. "Un imbroglio del genere non dovrà mai più accadere a nessun altro presidente", ha detto ancora Trump.
Dal rapporto sul Russiagate non sono infatti emerse prove che colleghino la campagna del presidente Usa alle interferenze della Russia con le elezioni americane del 2016. Rimane però incerto che il capo dello Stato non abbia commesso il reato di ostruzione della giustizia. Questi i punti fondamentali del documento di 448 pagine. "Se avessimo la certezza, dopo un'indagine approfondita dei fatti, che il presidente chiaramente non ha commesso ostruzione alla giustizia, lo diremmo", recita il rapporto. "Sulla base dei fatti e degli standard legali applicabili, in ogni modo, non siamo stati in grado di arrivare a tale conclusione", si legge ancora.
Il ministro della Giustizia, William Barr, intanto ha dichiarato che l'attuale capo dello Stato non ha commesso alcuna azione con lo scopo di ostacolare le indagini sul Russiagate. "Washington ha collaborato nell'inchiesta ed ha garantito l'accesso illimitato ai documenti della campagna elettorale e della stessa Casa Bianca", che non ha neanche chiesto che le sue informazioni vengano protette, ha spiegato Barr.
Nel contempo, sul sito web del Ministero della Giustizia è stato pubblicato il documento integrale, inoltrato anche al Congresso. Censurate soltanto le informazioni ancora sotto esame della giuria popolare che potrebbero influire sulle procedure giudiziarie ancora in corso e quelle che - secondo i servizi segreti - potrebbero rivelare fonti e metodi usati durante l'indagine o potrebbero influire sulla privacy delle persone coinvolte che non sono state giudicate colpevoli.
E. P.