Potrebbe arrivare fino a 700 miliardi di euro nei prossimi sette anni la perdita determinata dai dazi americani sul mercato dell'auto.
Accanto a prodotti chiave per l'economia di molti paesi, i vini per la Francia, o il parmigiano e il prosciutto per l'Italia, la guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti potrebbe colpire anche l'industria dell'auto globale: le stime sono contenute in uno studio del Center for Automotive Research dell'università di tedesca Duisburg-Essen.
Secondo i ricercatori, le turbolenze finanziarie legate alla guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti e poi fra Stati Uniti ed Europa, rappresentano già una delle "ragioni principali del calo delle vendite registrato dall'industria automobilistica mondiale".
I dazi imposti alla Cina, e le immediate contromisure, hanno infatti colpito anche il settore dell'auto in un mercato, quello cinese, diventato fondamentale per l'economia mondiale.
Tra il 2018 e il 2024, se la decisione dell'amministrazione americana sui dazi non cambiasse, il mercato mondiale potrebbe assistere a un calo delle vendita e di oltre 35 milioni di autoveicoli, una sorta di ecatombe per il settore automobilistico.
La situazione preoccupa anche Fiat Chrysler, che, pur avendo molti stabilimenti negli Stati uniti, rimane una società con sede in Olanda.
Alessandro Martegani