Foto: Reuters
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L’attacco di droni che ha colpito l’area Lipeck ha pesantemente danneggiato una centrale elettrica. Lo ha annunciato il governatore regionale Igor Artamonov che ha parlato di diverse persone ferite. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza nel comune e hanno ordinato l'evacuazione di quattro villaggi circostanti "per garantire la sicurezza dei residenti", misura che ha interessato 416 famiglie. Un assalto pesante che ha lasciato al buio migliaia di cittadini. L’Ucraina, ha reso inoltre noto di aver colpito "con successo" una base aerea militare russa nella stessa regione: “distrutti depositi con bombe aree guidate e altre installazioni” è stato detto. Poco dopo è scoppiato un incendio, dove sono state segnalate grandi detonazioni, sempre nella stessa zona. Lo hanno riferito agenzie di stampa locali RIA Novosti e TASS. Sebbene i resoconti non abbiano specificato la causa del rogo, sono arrivati poco dopo che il governatore regionale aveva annunciato le evacuazioni a seguito dei droni. L'offensiva ucraina, giunta al terzo giorno consecutivo, continua a estendersi nella regione di Kursk, dove l'impiego di velivoli senza pilota e caccia F-16 ha innalzato ulteriormente il livello di allarme. Il presidente Zelensky, nel commentare gli eventi, ha sottolineato la necessità per la Russia di assumersi le responsabilità delle proprie azioni, affermando che chi porta la guerra deve subirne le conseguenze: “Mosca deve sentire ciò che ha fatto” ha affermato. Ringraziando i militari per difendere la Patria ha elogiato lo spirito ucraino: “sappiamo come raggiungere i nostri obiettivi.” Al fianco di Kiev, anche questa volta l’Unione europea. Bruxelles ritiene legittima la decisione del Paese invaso di difendersi ad ogni costo, anche in Russia: "L'Ucraina ha il diritto di attaccare l’avversario ovunque lo ritenga necessario, sul suo territorio, ma anche sul territorio del nemico” ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Peter Stano in un incontro con la stampa.