Fuggiti dalla Kreminna, dopo le forze armate di Mosca, anche i civili russi che si trovavano nella città, secondo quanto reso noto dal governatore regionale in esilio. La leadership militare dell'esercito di occupazione si è trasferita in altri insediamenti occupati e i civili russi stanno tornando nel territorio della Federazione, ha precisato.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un post su Telegram ha intanto affermato che "non c'è posto che non sia coperto di sangue a Bakhmut, nella regione di Donetsk, e solo pochi civili continuano a vivere in città". Zelensky ha pubblicato anche alcune foto della città distrutta. "Non c'è ora in cui il terribile ruggito dell'artiglieria non risuoni. Tuttavia, Bakhmut resiste. La nostra difesa, le nostre forze stanno in piedi. Il Donbass ucraino sta in piedi", ha detto ancora il capo dello Stato ucraino.
Al contempo, a causa del bombardamento delle infrastrutture del gas nell'est del Paese, il deficit di elettricità nella rete elettrica ucraina è cresciuto ulteriormente, secondo l'azienda elettrica statale Ukrenergo. "La capacità disponibile nel sistema non è sufficiente per soddisfare tutte le esigenze dei consumatori nel Paese. A tal proposito - sempre secondo l'azienda - tutte le regioni sono state informate sui limiti di consumo, il cui superamento comporta la necessità di blackout di emergenza".
Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che nessun "piano di pace sull'Ucraina" è possibile se non tiene conto delle quattro nuove regioni annesse recentemente alla Russia.
E. P.