"L'Occidente ha approfittato di Volodymyr Zelensky per usarlo contro la Russia" ma poi "lo ha tradito", ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ribadendo ancora una volta che "la Russia non sta valutando di utilizzare armi nucleari".
Secondo il ministro della Difesa, Sergey Shoigu, "l'esercito russo sta svolgendo i suoi compiti, individuati dal comandante in capo supremo. Il piano per la liberazione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk viene attuato sistematicamente e si stanno adottando misure per riportare la vita alla normalità", ha precisato, accusando poi l'Occidente di "fare di tutto per far durare" le ostilità in Ucraina. Il fronte nel Donbass è ormai lungo 480 chilometri ed "è un inferno", ha dichiarato il governatore della regione di Lugansk.
Intanto il Ministero della Difesa di Mosca continua a lanciare ultimatum agli ucraini che restano asserragliati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol. All'interno ci sarebbero circa un migliaio di civili, che la Russia sollecita a far uscire, accusando Kiev di volerli usare come scudi umani. I servizi segreti ucraini hanno intercettato una conversazione telefonica tra un militare russo e sua moglie che parlava di un ordine relativo al "radere al suolo" acciaieria. Nel messaggio si parla infatti di "sorprese dal cielo".
Al contempo Kiev ha accusato la Russia di aver bombardato un ospedale nella zona. Un parlamentare ucraino, in un tweet, ha dichiarato che sono circa 300 le persone sotto le macerie, tra cui bambini; una notizia che però non trova conferma ed è stata smentita da un consigliere del sindaco di Mariupol: secondo le sue parole, la città e "in particolare la zona dell'acciaieria, è sotto pesanti bombardamenti. Ma da molto tempo nessuno si nasconde nell'area, soprattutto nell'edificio dell'ospedale".
E. P.