Il presidente degli Stati Uniti ha ricevuto a Washington, alla Casa Bianca, la leader della Commissione europea, per un colloquio durante il quale non si è parlato solamente della transizione green, ma anche del conflitto in Ucraina e del volere americano di ottenere una maggiore indipendenza dalla Cina. Il dossier più complesso tra Europa e Stati Uniti è l’Inflation Reducation Act americano, il quale è un maxipiano federale già in vigore riguardante gli aiuti per la transizione ecologica, che comprendono 370 miliardi di dollari in sussidi e incentivi fiscali a famiglie e imprese. “Piano positivo, ma bisogna unire le forze per il cambiamento climatico” ha detto von der Leyen, parlando di “passi importanti per cominciare a lavorare a un accordo sulle materie critiche, per assicurare catene di approvvigionamento sicure”.
Il faccia a faccia con il presidente americano ha portato a un impegno da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea che vuole “raggiungere l’accordo sull’alluminio sostenibile entro l’ottobre di quest’anno, nel contesto dell’incentivazione alla produzione di metalli a basse emissioni sia a livello globale che a livello bilaterale.” In particolare, com’è stato spiegato “si tratta di minerali come litio, nichel o silicio, indispensabili per tecnologie green come gli impianti fotovoltaici”.
Un altro obiettivo per gli Stati Uniti è quello di svincolare il più possibile le loro produzioni dalle forniture cinesi. Per questo motivo il presidente Biden ha apprezzato il caso citato da von der Leyen nello studio ovale, nel quale fa riferimento all’Olanda, che ha deciso di bloccare l’export verso Pechino di tecnologie per la produzione di microchip. Un altro motivo per il quale gli americani vogliono ottenere maggiore indipendenza dalla Cina è che sono convinti del fatto che stiano offrendo un sostengo militare alla Russia. Il colloquio Biden-von der Leyen ha consolidato ulteriormente l’Alleanza atlantica in chiave antirussa; infatti, come ha assicurato la presidente della Commissione europea “il sostegno a Kiev andrà avanti finché necessario”.
B.Ž.
